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giovedì 16 agosto 2012

Giorno 16. L'abbiamo azzeccata.

(Forse sono diventata Gastone.)

Sono passati solo 16 giorni, cosi' intensi che mi pare di aver vissuto due vite!
Cominciamo dalla casa. Il giorno numero 12 abbiamo preso possesso della nostra nuova casa.

OK, non si tratta del  grattacielo fancy ed elegante, di recente costruzione, che una famiglia di espatriati puo' trovare oggi a Bangkok. No.

Si tratta di un building costruito 30 anni fa da qualcuno che aveva capito che nel centro di Bangkok il vero lusso è avere uno spazio verde, un prato su cui sdraiarsi, una piscina a livello della strada, ed un'area giochi dove i bambini possono giocare nel verde. Si tratta di un building in cui nel parcheggio delle biciclette ci tengono una trentina di frigoriferi vecchi, nuovi, scassati o funzionanti, in bella vista...dove per terra poi trovare di tutto, ma proprio di tutto, ed in cucina non c'è l'acqua calda. Ma al pomeriggio è pieno di bambini in bici, o che giocano al pallone, che vanno in monopattino. E la sera c'è un silenzio meraviglioso, si sentono le rane gracidare, i grilli frinire! Abbiamo pensato che forse sono i proprietari che fanno girare un disco, la sera, con questo sottofondo di rane e grilli, e che gli alberi intorno sono in realtà degli enormi altoparlanti ...ma invece no! Rane e grilli davvero! Insomma la sera c'è silenzio, non si sentono macchine, non si sente costruire...è un paradiso! La mattina alle 6 c'è un gallo che canta, da qualche parte qui intorno, e ci sono degli uccellini che anche loro cantano sul balcone della camera dei ragazzi...dico, siamo nel centro di Bangkok ! Insomma, secondo me l'abbiamo azzeccata!  Quando poi torni a casa dopo 2 o 3 ore di giri nella "locura di Bangkok" (come dice Pablo), veramente ti pare di entrare in una dimensione parallela!

La nostra casa è ancora mezza vuota, perché il container non è ancora arrivato, e cosi' abbiamo capito che ci serve piu' o meno un ottavo di quello che abbiamo, delle "cose" che possediamo. Ma ora ho fatto un patto con me stessa: fino a Natale mi sono vietata di comperare qualsiasi tipo di oggetto/gioco/maglietta/scarpa per me ed i bambini, a meno che veramente INDISPENSABILE!

Il giorno 14 Eddie e Fiorellino hanno cominciato la scuola. Il primo giorno è stato difficile, molto difficile per entrambi. Il secondo giorno è andato liscio per Fiorellino ed un po' meno per Eddie che pero' mi ha detto "lo sai mamma cosa? io oggi non piango". Grande Eddie. Autodisciplina. Ed infatti in mia presenza non ha pianto.

Fiorellino è entusiasta della scuola, anche se "io quando la maestra parla non capisco nulla", eh va beh dai, è solo un dettaglio! Eddie dice che lui capisce moyenne. A metà dell'opera insomma.

Le persone che abbiamo incontrato a scuola ed a frogs' land sono molto simpatiche e disponibili, e devo che questo aiuta parecchio.

Avrei da raccontare tantissimo sul modo in cui vive qui la gente espatriata, su questa città (per quel che ho potuto fino ad ora vedere e respirare); vorrei avere il tempo di fissare alcuni pensieri che riguardano Ginevra e la Svizzera, per non dimenticare cio' che Ginevra mi ha dato ed insegnato..perché questo è proprio un altro mondo, Ginevra e Bangkok sono due realtà lontane, opposte, nel bene e nel male. E so, sento, che già dopo 16 giorni sto perdendo un po' di svizzeritudine, sto apprezzando nuovamente la vita di città che ho sempre amato, sto riscoprendo quell'Asia che mi ha già in passato conquistato.
Spero di trovare tempo per fissare tutte le emozioni, i pensieri, i momenti che stiamo vivendo.

Ci saranno alti e bassi, come sempre, ma il nostro ambientamento sta andando veloce come la nostra nuova città.

Oggi camminavo per strada, vicino a casa, ed ho sentito chiamare il mio nome: ho alzato la testa ed una mano mi salutava, accompagnata da un sorriso. Mi sono sentita a casa.

Domani si va al mare. Quest'anno che le vacanze le abbiamo saltate a piè pari la mia voglia di mare è immensa e non vedo l'ora di fare conoscenza con questo famoso mare della Thailandia. Che bello!

Stasera uscendo per andare a cena con l'equipo ho sbattuto la testa contro una scala di ferro e cosi' oltre ad essermi tumefatta un occhio, avere una gobba gigante sul naso ed un bernoccolo sulla testa, ho avuto anche il privilegio di testare "l'ospedale di quartiere", che sembra piu' che altro una clinica di lusso. Ed anche questo finale di giornata meriterebbe un racconto dettagliato.

Bangkok inizia a piacermi. Molto bene.



1 commento:

  1. Scrivo x la prima volta . Credo che una delle poche cose che 'imporrò ' a mio figlio e' studiare all'estero. Spero non smetta mai di chiedere, confrontare, assaggiare il mondo che vive . Alessandra ( ps . Il mio piccolo ha solo 4 anni!!! Ma già fare adesso le vacanze con lui in Sardegna e' uno spasso!!!)

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