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giovedì 25 ottobre 2012

Riflessioni di una (tris)mamma mancata

Non so dove sei, cosa fai e quanti anni hai. Ma so che venendo qui a Bangkok ti abbiamo "perso", perché tutto non avremmo saputo affrontare, e perché tu meriti un secondo inizio all'insegna della serenità. E devo essere onesta, rinunciare a te ora è stata una decisione saggia, non saremmo stati alla tua altezza.

 Avrei voluto che fossi una femmina, perché le donne sempre e dovunque hanno le vite più faticose, rischiose, difficili. E senza la famiglia come rifugio la vita è ancora più faticosa. Avrei voluto toglierti dai pericoli che la povertà ed il disagio offrono alle donne. 

A volte penso che ho infranto uno dei miei sogni di sempre, e che non me lo perdonerò. Ma chi se ne frega dei miei sogni se un'altra famiglia ti accoglierà! Al giorno d'oggi sono in molti ad avere cuore e spinte (di varia natura) ad adottare.

L'adozione è un terreno scivoloso, un cammino complesso come la vita stessa. Ma quando vedo i miei bambini ed il loro bisogno  viscerale, ancestrale ed insaziabile di sicurezza ed affetto, mi torna forte questo desiderio legato al pensiero che in questa sola vita possiamo fare qualcosa per migliorare (anche solo un briciolo) la realtà in cui viviamo. 

Ed allora forse le energie le dobbiamo ritrovare, e se siamo stati "idonei" una volta lo saremo anche la seconda? Forse! Se usciamo indenni da Bangkok!

Partire è un po' come morire, perché ad ogni partenza perdi una parte di te, almeno una parte,  grande o piccola dipende; ma spesso poi con il tempo e la calma, qualche pezzettino lo puoi recuperare, specie quando ritrovi le energie e la consapevolezza per continuare a costruire.

La prima mamma che ho conosciuto a Bangkok ha una bimba con la pelle nera nera e dei capelli meravigliosi, un sorriso spiazzante ed un'energia contagiosa. Ha anche un bimbo con la pelle bianca come la neve, gli occhi azzurri ed un sorriso contagioso. Hanno sei mesi di differenza e sembrano gemelli. 

Non posso pensare che sia un caso,no?? La vita mi ha sempre messo di fronte realtà che hanno guidato le mie scelte, aiutato a ricordarmi chi sono e dove sto andando. Ed allora forse ci conosceremo, tra qualche tempo.

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