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domenica 12 maggio 2013

Mamme

A tutte le mamme che ho conosciuto a Bangkok, che quasi tutte hanno rinunciato al loro lavoro per l'equilibrio familiare, o per stare con il loro figli, destinati a continui cambiamenti e spostamenti, che almeno la mamma, lei, c'è sempre. A queste donne che non si lamentano, anche se qualche down ce l'hanno... perché in fondo la vittoria è portare avanti la propria scelta con dignità. Queste mamme che hanno girato il mondo, che viaggiano in economica sole con 2 figli ed un bebè, sorridono quasi sempre, anche se i mariti non ci sono quasi mai, e se loro sono lontane da casa. A loro, perché la gente pensa che stare a casa ad accudire i figli sia facile, e comodo, e riposante, e che le expats siano delle piccole reginette. Ma noi invece sappiamo com'è che stanno le cose.

Alla mia amica con 3 figli che vuole fare il quarto, perché come minimo ne vuole 5, quindi si deve spicciare. A lei che questo post non può leggerlo perché parla solo inglese, lei che ogni mattina prima di accompagnare due figli a scuola e vestire un bebè, fa i pancake o le gaufres. E prega. E quando arriva a scuola cammina lentamente con i cappelli sciolti ed il trucco perfetto.

Alla mia amica che quando voleva fare il bis, invece ha fatto tris, e che lei comunque non si ferma e prova a fare finta che non sia successo nulla. Mi manchi amica mia, e quando tutti saranno un po' più grandi ti porto a fare un weekendone da qualche parte.

Alle mamme che lavorano, con i papà che invece stanno a casa. Questi papà che hanno quel chip che pensavo essere esclusiva dotazione delle donne. E invece no: quei papà che si ricordano il dottore, tagliano la mela a spicchi, le carote a bastoncini, vengono a prendere i figli a scuola.

Alla mia amica che tra 3 giorni se ne va da Bangkok, e che ha scoperto due settimane fa che tra 2 mesi abiterà in Canada... It's ok. No big deal.

Alle mamme che sono felici di sedersi con i propri figli a giocare lasciando l'iPhone in un'altra camera, e che quando sei con loro non stai perdendo il tempo che volevi usare per qualcos'altro. Sei con loro, e te li devi godere. Alle mamme che mentre parlano con i figli mandano messaggi e stanno su Facebook: occhio che tra poco sarà il loro turno.

Alla mia amica super mamma che in quattroequattrotto mi ha tirato fuori un logo bellissimo, e che ancora non so come fa ad essere così brava a fare tutto, oltre ad essere una gnocca pazzesca e senza un accenno di ruga.

Alle mamme che mettono sui loro blog dei magnifici tutorial per cucire mille robe... quanto talento, quanto amore, che professionalità... Ma voi dovreste guadagnare miliardi, lo sapete? Altro che blog!

A tutte le mie amiche torinesi che sono mamme: vorrei tantissimo conoscere meglio i vostri bambini. Ma io tornerò, un giorno. Presto. Spero.

Alle mamme che non vedo spesso come quando lavoravo, ma che so che ci sono; quelle che il pranzo per i loro figli lo cercano in spazzatura o in mezzo ad una strada, che il lusso di chiedersi cosa sia per loro essere madre non ce l'hanno mai avuto. Alle madri che i figli non li hanno potuti accudire, e li hanno dovuti lasciare a qualcun'altro che è solo nato nella parte giusta del mondo.
Alla mia amica che suo figlio l'ha perso quando era già grande, e che io, ancor di piu' ora che sono mamma, mi chiedo come abbia fatto a sopravvivere ad un dolore così; io proprio non so come potrei.

Alle mamme che come me si sentono felici e fortunate di poter essere chiamata mamma.

A tutte le mamme, ed alla mia. Tanti auguri.


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